Pere e carni bovine, entrambe made in Italy, potranno prendere la via del mare verso la Cina, dopo anni di trattative, controlli, incontri per convincere la dogane cinesi ad aprire i cancelli del loro mercato interno. È il risultato di un'ultima tornata di incontri che ci sono svolti a Roma questa mattina al ministero della Salute.
Il più importante riguarda la carne bovina, e in particolare la certificazione di idoneità all'export in Cina di 12 stabilimenti italiani che avevano fatto richiesta di poter esportare dal 2020.
Al termine dell'incontro tra il Ministro, Orazio Schillaci, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato e il Ministro delle Dogane della Repubblica Popolare Cinese, Yu Jianhua, che si sono scambiati reciproci apprezzamenti per i rapporti bilaterali intercorsi tra i due Paesi, è stata confermata l'autorizzazione, da parte dell'Amministrazione Generale delle Dogane cinesi (GACC), all'esportazione di carne bovina in Cina a favore di 12 stabilimenti italiani, i quali attendevano la registrazione dal maggio 2020, e l'avvenuta rimozione del bando per la malattia vescicolare suina in vigore dal 1999.
«La questione dell'export carni e prodotti a base di carne italiana verso Paesi terzi è stata infatti inserita, fin dai primi mesi di insediamento - tra le priorità di questo Ministero. Su mio impulso, infatti, lo scorso gennaio ho riunito allo stesso tavolo politici, tecnici e rappresentanti delle imprese per trattare in modo diretto la questione e individuare soluzioni condivise", ha dichiarato il sottosegretario Gemmato che ha, tra le altre, anche la delega alla sanità animale e all'igiene e sicurezza degli alimenti per la nutrizione umana.
«La conclusione con successo della procedura di registrazione di tutti e 12 gli stabilimenti italiani interessati all'esportazione di carne bovina in Cina - ha proseguito Gemmato - dimostra l'elevato standard di sicurezza e qualità dei prodotti agroalimentari italiani e preserverà il flusso commerciale verso la Cina».
La riunione è stata l'occasione altresì per avanzare ulteriori questioni di confronto su varie tematiche connesse all'export, convenendo sull'opportunità di uno scambio proficuo di valutazioni tecniche tra i due Paesi nel rispetto del rigore scientifico.
Nella stessa mattinata al ministero dell'Agricoltura è stato firmato il protocollo sull'esportazione delle pere in Cina tra il sottosegretario agli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giorgio Silli, e lo stesso ministro dell'Amministrazione delle Dogane cinesi, Yu Jianhua.
«Un incontro proficuo, volto a facilitare l'accesso al mercato cinese dei prodotti agroalimentari italiani - ha spiegato Angelo Rossi, consigliere del ministro Francesco Lollobrigida per le Relazioni Istituzionali - Alla luce della positiva conclusione del Protocollo fitosanitario per l'esportazione delle pere italiane in Cina si potranno valutare analoghe forme di collaborazione sui controlli e sulla tracciabilità per altri prodotti del nostro agroalimentare di qualità».
«Dopo anni di trattativa, è estremamente importante che il governo di Pechino abbia autorizzato nei giorni scorsi i primi stabilimenti italiani ad esportare carne bovina in Cina. Auspichiamo che anche per quanto riguarda le farine di frumento si possa arrivare al più presto alla firma del protocollo», ha concluso Rossi. (riproduzionre riservata)