China Merchants, forse il maggiore conglomerato pubblico cinese con attività che spaziano dalle banche ai cantieri navali, alla gestione di porti e infrastrutture, sta stringendo i rapporti con l'Italia su più fronti. Mentre in Turchia, i manager cinesi, alla guida di un consorzio di imprese, stanno trattanto con Astaldi , l'acquisto della partecipazione (33%) nella società di gestione del Ponte sul Bosforo, che gli italiani hanno costruito insieme al gruppo turco Ic Yatirim, attuale socio di maggioranza (67%), in Italia Cmit - Europe, con sede a Ravenna, prima filiale europea del gruppo cinese è entrata in piena operativitàe cerca nuovi fornitori in Italia ed Europa.
China Merchants, basata e quotata alla borsa di Hong Kong, è tra le state owned companies una delle piùimpegnate nella strategia legala alla Belt&Road Initiative, perché gestisce ben 20 porti sui 52 attualmente tocati in gior per il mondo dalla Nuova Via della Seta, ed è seconda al mondo, e prima in Cina, nelle attività di trasporto marittimo. Nel 2018 ha registrato un fatturato di 91 miliardi di dollari con 20 miliardi di utile netto.
Sul fronte turco, paese strategico sulla Via della Seta, Astaldi, in difficoltà finanziarie, e attualmente sotto la gestione di un commissario, è intenzionata a concludere la cessione per incamerare una consistente plusvalenza. China Merchants vorrebbe peròà il 100% della società di gestione del ponte, un'infrastruttura fondamentale nei collegamenti tra Europa e Asia, e quindi dovrebbe convincere a cedere anche i turchi con un'offerta allettante.
Fonti di mercato parlano di una valutazione del 100% della società di gestione intorno a 1,4 miliardi di dollari.
Sul fronte italiano, a poco più di un anno dalla sua costituzione, nella primavera del 2018, l'attività di Cmit Europe, la ragione sociale della società del gruppo installata a Ravenna sotto la direzione del ceo, Stefano Schiavo, si è concentrata sull'ingegneria navale, finalizzata sia al settore oil&gas che a quelle delle crociere.
Nel mercato delle navi da crociera China Merchants ha un modello di business completamente diverso da quello degli altri grossi contrattisti mondiali come Fincantieri, Meyer Werft e Stx France. «Il loro modello di produzione di China Merchants prevede la fornitura solo della nave da crociera,» ha spiegato Schiavo, ceo di China Merchants in Italia, «quello di China Merchants è completamente integrato e prevede la realizzazione del terminal portuale, progettazione, costruzione ed esercizio della nave».
China Merchants sta realizzando in Cina quella che sarà il più grosso cantiere navale al mondo per navi da crociera. Un polo produttivo ispirato al modello italiano di Melfi dove tutta la filiera produttiva sarà il più possibile integrata con un’area attigua al cantiere per l’insediamenti delle imprese attive nell’indotto.
«Sono ora in via di definizione accordi con società, anche italiane, per realizzare al nostro interno tutto quello che serve per poter costruire quello che dev’essere imbarcato e assemblato sulle navi da crociera. Su modalità e tempi d’insediamento in Cina c’è la massima disponibilità del gruppo affinché le aziende italiane si strutturino nel modo migliore con investimenti diretti, licensee, royalty, e altro».
Il maxi cantiere cinese disporrà di un bacino di carenaggio lungo 630 metri, largo 68 e profondo 16, la struttura che lo conterrà sarà completamente coperta e avrà lunghezza 680 metri, larghezza 170 e altezza 97. Un polo navalmeccanico che consentirà di realizzare contemporaneamente e al chiuso due navi da crociera da 250.000 tonnellate di stazza lorda.
Cmit Europe, oltre a seguire e a prestare il proprio supporto per tutti questi progetti, attualmente sta partecipando a un tender (per la parte di interior ed exterior design) per la costruzione di dieci navi costiere per la Baia di Shenzhen e Hong Kong.
«Siamo anche in contatto con vari armatori italiani perché la situazione delle nostre flotte, soprattutto alla luce dell’imminente entrata in vigore della normativa IMO 2020 è quella che è. Abbiamo una flotta molto vecchia» ha spiegato Schiavo. «China Merchants vuole che CMIT Europe diventi un centro di eccellenza tecnologica e ritengo sia importante che in Europa abbiano deciso di investire sull’Italia. È un riconoscimento per l’intera industria della cantieristica nazionale».
«Nei mesi passati abbiamo condotto una massiccia campagna di recruitment: siamo quasi a 70 persone, 81% dei quali laureati, e l’età media è 38,2 anni. Stiamo investendo tantissimo sui giovani» ha continuato il manager. «La cosa più importante è che abbiamo trovato casa a Ravenna dove ci siamo insediati nella sede definitiva su quattro piani con 1.800 mq di uffici completamente ristrutturati».
«Agiamo anche da centrale acquisti per tutto quello che di particolare dalla Cina dev’essere comprato in Europa. Abbiamo fatto un po’ di tutto» ha detto Schiavo, precisando che, per quanto riguarda la parte centrale acquisti, hanno fatto da veicolo fra la Cina e tutta una serie di fornitori italiani, dando assistenza e risolvendo problematiche.