L’auto elettrica cinese alla campagna d’Europa, Dopo Nio anche Byd è pronta alle prime consegne di auto elettriche nel Vecchio continente e come Nio punta sulla Norvegia quale primo mercato di sbarco.  L’annuncio è stato dato in occasione delle celebrazione per la produzione del milionesimo veicolo elettrico.

Entro fine mese la casa automobilistica di Shenzhen esporterà primi cento suv Tang che saranno consegnati ai futuri proprietari entro il terzo trimestre dell’anno.

La scelta del Paese scandinavo per il debutto appare quasi scontata. Quello norvegese del resto è un mercato interessante per l’elettrico. Nel 2020 più della metà delle auto vendute (il 54%), si presenta con la tecnologia elettrica: 76.789 vetture su 141.412.

Ma il  marchio di Shenzhen intende rafforzarsi anche sul mercato mercato domestico. Secondo i più recenti dati della China Passenger Car Association, le vendite di auto passeggeri si sono attestate a 1,6 milioni di unità ad aprile, segnando un incremento del 12,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È triplicato invece il numero delle auto elettriche, che sono arrivate a quota 163.000 veicoli.

Byd, Dongfeng, Geely sono solo alcuni dei gruppi in netta ascesa nei confini europei, con programmi focalizzati non solo sulla vendita di auto elettriche ma anche di componentistica. Per esempio proprio Byd, che vede tra i suoi azionisti anche Warren Buffett e già fornitrice di autobus elettrici in alcune città come Torino, è in procinto di aprire la sua prima fabbrica per la costruzione di batterie in Europa, con l’obiettivo di arrivare alla distribuzione di componenti per la clientela retail del Vecchio Continente.

Secondo l’ultimo European Electric Car Report, il volume totale delle vendite dei marchi cinesi di veicoli elettrici nei 18 principali mercati automobilistici europei è stato di 23.836 unità nel 2020, cioè 13 volte in più rispetto lo stesso periodo nel 2019, per una quota di mercato ormai pari al 3,3%. (riproduzione riservata)