La Cina spinge ancora sulle rinnovabili. L'autorità regolatrice dell'energia cinese ha proposto che la quota di elettricità generata da energie rinnovabili nella Repubblica popolare sia portata al 40 per cento entro il 2030, dal 28,2 per cento dello scorso anno, in linea con l'obiettivo di Pechino di decarbonizzazione entro il 2060.
L'amministrazione nazionale dell'energia (Nea) ha anche chiesto che la aliquota di energia generata da fonti rinnovabili, che non sia l'idroelettrico, passi al 25,9 per cento entro il 2030 dal 10,8 per cento dello scorso anno.
L'ente ha prodotto un documento con raccomandazioni che ora dovrà essere sottoposto all'attenzione degli uffici per l'energia delle diverse province e e le varie commissioni per lo sviluppo, oltre alle utilities. Il presidente Xi Jinping ha annunciato a settembre che la Cina si è posta come obiettivo per la decarbonizzazione totale il 2060 e la crescita del consumo di energia da fonti non fossile al 25 per cento entro il 2030.
Gli analisti prevedono che questi nuovi target metteranno ancora più sotto pressione tutta la filiera della produzione di energia, dai progetti, ai componenti, agli impianti già ora fortemente sollecitata dagli investimenti del governo centrale e delle amministrazioni locali.
Il settore è in grande espansione, trainato proprio dal mercato cinese e il trend sarebbe solo l'inizio di un lungo percorso. Secondo una delle fonti di settore più autorevoli, il Global Wind Energy Council (GWEC), la capacità delle centrali eoliche offshore a livello mondiale potrebbe aumentare di otto volte entro la fine del decennio, alimentata da un incremento dell’energia pulita guidato dalla Cina.
Il paese del Dragone nel 2019 è arrivato al record di 2,4 GW di nuova capacità eolica offshore installata, davanti al Regno Unito che ha installato 1,8 GW e dalla Germania, che ha aggiunto ulteriori 1,1 GW di capacità offshore. Tuttavia il Regno Unito è ancora la primo posto come mercato per l'energia eolica con un una produzione di 9,7GW, seguito dalla Germania con 7,5 GW, mentre la Cina segue al terzo posto con 6,8 GW, ma secondo gli analisti potrebbe avere approfittato della difficile situazione in Europa per incrementare l'attività in questo settore e diventare il primo mercato al mondo.
La rincorsa al mercato europeo da parte della Cina è partita all'inizio dell'anno scorso quando il governo ha approvato la costruzione di 24 nuovi impianti a largo della provincia di Jiangsu per un investimento totale di circa 18 miliardi di dollari. La nuova tranche di progetti dovrebbe alzare la potenza complessiva installata di 6,7 GW entro la fine di quest'anno.
Alcuni ricercatori hanno stimato, tra l'altro, che l’energia eolica potenziale che potrebbe provenire dai parchi eolici costruiti lungo la costa cinese è di 5,4 volte più grande della domanda di energia attuale proveniente dalle comunità costiere.
Anche per questo GWEC ha previsto che entro la fine del decennio la Cina ospiterà più di un quinto delle turbine eoliche offshore del mondo, pari a 52 GW, mentre la quota del Regno Unito salirà a 40,3 GW. (Riproduzione riservata)