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Azienda Finanza

Cina, Jack Ma punta a rilanciarsi acquistando il Credit Suisse

La fintech Ant che fa capo al miliardario cinese avrebbe offerto, secondo fonti americane, oltre 2 miliardi di yuan per rilevare la banca svizzera, ora nell'orbita di UBS, che è costretta a vendere perché ha già attività analoghe in Cina. Le autorità di Pechino sembrano però orientate a preferire la vendita a un investitore non cinese


26/02/2024 15:47

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Jack Ma, fondatore di Alibaba

Ant Group punta a rilevare la divisione di investment banking del Credit Suisse in Cina con l'obiettivo di dare vita a una società di intermediazione mobiliare  che potrebbe darle uno slancio in un settore in cui, in passato, si era già scontrata con le autorità di Pechino.

Secondo indiscrezioni di Bloomberg, la società di fintech sostenuta dal miliardario Jack Ma ha superato l'offerta presentata da Citadel Securities per le filiali di investment banking del Credit Suisse, che a dicembre aveva messo sul piatto 1,5 miliardi di yuan (210 miliardi di dollari) con un tetto fino a 2 miliardi di yuan. Citadel è una società di investmenti con sede a Miami, fondata dal miliardario Ken C. Griffin.

Ubs, che a marzo dello scorso anno ha acquisito il Credit Suisse, si trova costretta a trovare un acquirente per le filiali cinesi dell'ex rivale perché controlla già una società di intermediazione mobiliare in Cina e, secondo le leggi locali, non può detenere due licenze diverse per lo stesso tipo di attività. La banca svizzera si trova ora di fronte a due strade: accettare l'offerta più alta presentata da Ant, verso la quale potrebbe indirizzarsi anche il partner della joint venture cinese del Credit Suisse, Founder Securities; o potrebbe accettare l'offerta più bassa di Citadel, che però ha maggiori probabilita' di ottenere l'approvazione del governo, secondo le fonti di Bloomberg. Le trattative sono in corso e non è escluso che emergano altri offerenti.

Quanto ad Ant, il gigante del fintech cinese ha dovuto affrontare tre anni di inchieste e repressione normativa in Cina, culminati con una maxi-multa da 7,12 miliardi di yuan a luglio dello scorso anno. Lo scontro con le autorità cinesi è costato a Ma, che oltre a sostenere Ant è il fondatore del colosso Alibaba, piu' di 800 miliardi di dollari di valore facendo deragliare quella che sarebbe stata la più grande offerta pubblica iniziale di sempre. Prima della repressione, Ant aveva l'ambizione di avviare un'attivita' di intermediazione mobiliare in Cina, ma il piano è stato accantonato. Un'eventuale preferenza per Ant da parte di Ubs, secondo le indiscrezioni, potrebbe innescare maggiori controlli da parte di Pechino, che sembrerebbe più favorevole a una cessione a un acquirente straniero. (riproduzione riservata)


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