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Azienda Finanza

Nuovo taglio dei tassi a breve in Cina a poche ore dal precedente

Questa volta la banca centrale ha tagliato il tasso di interesse sulle operazioni medium-term lending facility di 30 bp, iniettando inoltre 300 miliardi di yuan di liquidità nel sistema finanziario del paese. Sarà sufficiente per ridare fiducia ai consumi?


25/09/2024 19:06

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Pan Gongsheng, governatore della Pboc

A poche ore dal drastico intervento di ieri sul mercato del credito, la Banca centrale cinese, Pboc, è nuovamente interventa con una sforbiciata a un altro tasso di interesse riferimento per il credito a breve termine, evidentemente per stimolare i prestiti e cercare dicontrastare le crescenti preoccupazioni che Pechino possa mancare il suo obiettivo ufficiale di crescita annuale del 5%.

La People's Bank of China questa volta ha tagliato il tasso di interesse sulle operazioni medium-term lending facility a 1 anno al 2% dal 2,3%, iniettando inoltre 300 miliardi di yuan di liquidità nel sistema finanziario.

Le misure adottate ieri riguardavano la riduzione di 50 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria (reserve requirement ratio, Rrr), ovvero la quantità di cash che le banche devono detenere come riserva. 

Secondo Pan Gongsheng, governatore della People Bank of China, la mossa dovrebbe liberare 1.000 miliardi di yuan, l'equivalente di 142 miliardi di dollari, di liquidità nel sistema finanziario. Gongsheng aveva precisato che la Cina potrebbe effettuare un altro taglio dell'Rrr di 25-50 punti base nel corso dell'anno.

Inoltre, il tasso sulle operazioni pronti contro termine a sette giorni, che è il principale tasso di riferimento della politica creditizia, sarà ridotto all'1,5% dall'1,7%, in una mossa che, secondo Pan, farà scendere di 30 punti base i costi di prestito dello strumento di finanziamento a medio termine (medium-term lending facility, Mlf) della PBoC.

La Cina taglierà anche i tassi sui prestiti ipotecari esistenti e Pan prevede che i tassi ipotecari scenderanno in media di circa 50 punti base. Inoltre, l'acconto minimo per le seconde case sarà ridotto al 15% dal 25%, ha specificato il governatore.

«Per molto tempo gli investitori si sono chiesti perché la Cina stesse reagendo in modo così zoppicante e graduale alla propria profonda recessione. La ragione più probabile di questa risposta graduale è che la Cina ha il brutto ricordo di aver stimolato eccessivamente durante la crisi finanziaria globale, causando un eccesso di capacità e una cattiva allocazione delle risorse. Ma la risposta graduale degli ultimi due anni, volta a ravvivare il sentiment dei consumatori, è stata in gran parte inefficace, soprattutto perché è stata accompagnata da un contemporaneo giro di vite anti-corruzione che ha spaventato molti dirigenti d'azienda dal prendere grandi decisioni di investimento», ha commentato Jonathan Pines, Head of Asia ex Japan di Federated Hermes.

Da almeno un anno gli investitori attendono il bazooka che farà rinascere la fiducia sia nelle azioni sia negli immobili (due asset fondamentali per le famiglie cinesi). «Il nuovo approccio forte e sfaccettato sottolinea quanto meno la serietà del Governo nell'affrontare il problema. E potrebbe essere quello che serve per far sì che i valori degli asset aumentino, contribuendo a far rinascere la fiducia dei consumatori», ha concluso l'esperto.


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