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Consorzio Università avrà la supervisione sulla cyber sicurezza di Zte

La collaborazione servirà alla costituzione, organizzazione e gestione operativa di un indipendente comitato tecnico di esperti nel settore della Cyber Security, preposto alla supervisione delle attività tecnico-sperimentali per l’analisi e la verifica dei requisiti di sicurezza cibernetica su apparati, hardware/software, sistemi e piattaforme digitali.


24/02/2020 13:12

di Mauro Romano - Class Editori

Zte con Cnit
Hu Kun

Zte Italia affida la supervisione del suo laboratorio per la cyber sicurezza al Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (Cnit). L'intesa prevede una collaborazione nel campo della Cyber Security per lo svolgimento di attività di sostegno all’identificazione e definizione di metodologie di test, e supervisione delle relative attività.

In particolare la collaborazione servirà alla costituzione, organizzazione e gestione operativa di un indipendente comitato tecnico di esperti nel settore della Cyber Security, preposto alla supervisione delle attività tecnico-sperimentali per l’analisi e la verifica dei requisiti di sicurezza cibernetica su apparati, hardware e software, sistemi e piattaforme digitali. Il team sarà guidato da un supervisore tecnico, individuato dal Cnit fra vari specialisti di provata competenza nei settori della Cyber Security,

“Con questo accordo vogliamo compiere un ulteriore passo di trasparenza, affidando al Consorzio Universitario la supervisione delle attività del nostro Lab. Consideriamo imprescindibile offrire a tutti gli stakeholder il nostro concreto e fattivo coinvolgimento nel rispettare tutte le leggi e le direttive europee su un tema così delicato", ha dichiarato Hu Kun, Ceo di Zte Italia e Presidente Zte per l’Europa occidentale, "Per questa ragione abbiamo deciso di affidare al Cnit la supervisione delle attività all’interno del nostro Cyber Lab. Per noi di Zte affidabilità, serietà a trasparenza sono elementi imprescindibili”.

Un investimento, quello sul laboratorio inaugurato a Roma a maggio 2019, aggiuntivo rispetto al mezzo miliardo di euro che Zte ha messo sull’Italia al 2022. Negli ultimi tre anni ha investito 200 milioni nel Paese, di cui 20 milioni destinati ai centri per la formazione, la ricerca e l’innovazione nel campo del 5G, in collaborazione con l’università di Tor Vergata e con l’Aquila. L’apertura del Lab aveva quindi voluto  dare un segnale di trasparenza ai partner commerciali e istituzionali in un momento nel quale i colossi cinesi delle tecnologie erano (e continuano a essere) nel mirino degli Stati Uniti che fanno pressioni sugli alleati affinché vengano esclusi dalla realizzazione delle infrastrutture 5G. 

laboratorio di cyber security, spiegano dall’azienda, intende fornire ai clienti globali, ai regolatori e ad altre parti interessate servizi di valutazione della sicurezza e audit, come la revisione del codice sorgente sui prodotti Zte, tra cui 4G e 5G, audit della progettazione della sicurezza, revisione dei documenti procedurali, test della scatola nera e test di penetrazione. (riproduzione riservata)


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