Entro i prossimi cinque anni il mercato cinese dovrà rappresentare poco meno di un terzo del fatturato di Giglio. Le linee strategiche della digital company fondata nel 2003 e specializzata nell’e-commerce si pongono come obiettivo rafforzare la “capillare presenza” sulle piattaforme digitali della Repubblica popolare, arrivando a 50 brand in portafoglio e aumentando il numero di partnership con i marketplace cinesi.
Da sola la Cina produce circa l’83% delle vendite e-commerce a livello mondiale. Nel Paese il gruppo si affida a un modello di business che vuole integrare e-commerce e social network. In questa direzione va la collaborazione siglata lo scorso maggio con WeCaht per abbinare la Television Commerce (T-Commerce) in Cina su WeChat, la più popolare applicazione del Paese. "Un’operazione strategica con l’internet media company numero uno in Cina creata per i brand del fashion italiani che consente di entrare velocemente nel mercato digitale cinese o di consolidarlo”, si legge nell’ultima relazione semestrale
“Quest'anno avremo un grossissimo focus sulla Cina", ha sottolineato Alessandro Santamaria, managing director digital e strategy della società passata lo scorso anno dall'Aim Italia al segmento Star di Borsa Italiana. "Speriamo che la Cina possa raggiungere nei prossimi anni una quota importante del transato, dei ricavi e poi della profittabilità'", gli ha fatto eco il direttore generale, Massimo Mancini
Già oggi il gruppo può operare direttamente B2C in Cina, avvalendosi di un hub logistico nella zona di libero scambio di Shanghai, con un team locale che segue l’intera dalla strategia al digital marketing, fino ai servizi per la clientela
Le linee strategiche anticipano il piano industriale del gruppo che sarà approvato a marzo. “Possiamo dare per conclusa la nostra evoluzione. Le attività media sono finalizzate e concepite come strumento di marketing e supporto. Servono a spingere in maniera decisa le vendite di e-commerce", ha spiegato a sua volta il presidente Alessandro Giglio, presentando quello che l’omonimo gruppo identifica come e-commerce 4.0 e mettendo in evidenza la crescita costante del mercato che dal 2010 ha mantenuto ritmi attorno al 6% l’anno e che nei prossimi accelererà , “Siamo convinti che questo sia il futuro”.
Nell’ambito di questa strategia, ha chiarito il fondatore, Giglio intende individuare un partner internazionale con cui costituire joint venture e che nel settore media “possa farsi carico di gestire, investire e innovare e mettere contenuti” per gli asset del gruppo.