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La Silicon Box investirà nel nord Italia per fabbricare microchip

La società di Singapore fondata da Sehat Sutardja e da sua moglie Weili Dai, riconosciuta come una delle imprenditrici di maggior successo al mondo, già fondatrice ed executive di Marvell Technology Group, comporterà un investimento di 4 miliardi e potrebbe dare lavoro a 1.600 persone


12/03/2024 15:17

di Angelo Ciardullo - Class Editori

settimanale
Da sinistra Segat Sutardja, Weili Dai, il ministro Urso e Beyung Joon Han

Sorgerà tra Veneto, Piemonte e Lombardia un nuovo impianto italiano di microchip. A realizzarlo, la singaporiana Silicon Box, che investirà 3,2 miliardi per la costruzione di un nuovo stabilimento destinato a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori per il mercato Ue, nel quadro della strategia del Chips Act europeo.

«L’assemblaggio a oggi più intelligente al mondo», ha spiegato il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, presentando a Palazzo Piacentini la nuova partnership con il gruppo specializzato in tecnologie chiplet integration, advanced packaging e testing. Una partnership, quella con il principale competitor della taiwanese Tsmc, inedita nel Vecchio Continente e nata nell’agosto dello scorso anno, quando una delegazione di Silicon Box arrivò in Italia per individuare il sito ideale per l’investimento.

A pieno regime, l’impianto – finalizzato, tra l’altro, a supportare in particolare l’industria automotive e la tecnologia AI – genererà 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, a cui andranno aggiunte le assunzioni che arriveranno dal comparto dell’indotto. Oltre 4 miliardi la spesa operativa prevista nei primi 15 anni. Le fasi di progettazione e pianificazione sono già in corso, mentre per l’inizio dei lavori della fabbrica – che sarà edificata e gestita nel secondo i principi europei del «net zero», riducendo l’impronta di carbonio e l’impatto ambientale – bisognerà attendere il disco verde di Bruxelles.

Dove sorgerà questa nuova realtà non è ancora chiaro: la decisione è in fase di implementazione. Nella terna delle regioni del Nord, tuttavia, il vero testa a testa sarà tra Veneto e Piemonte, considerando che la Lombardia ospita già il sito di StMicroelectronics di Agrate Brianza. Nel testa a testa fra le altre due, in pole sembra, al momento, il Piemonte, mentre il luogo esatto potrebbe essere individuato nella rosa di opzioni sottoposta lo scorso anno all’attenzione di Intel, che poi decise di dirottare l’investimento nel sito già attivo in Germania.

La decisione finale – legata a una serie di valutazioni legate all’ecosistema infrastrutturale e anche universitario – arriverà nel giro di qualche mese e comunque, confermano i vertici di Silicon Box a margine dell’evento, entro l’anno: «Renderemo l’Italia e l’Europa orgogliosi di questo nuovo stabilimento», ha commenta Weili Dai, cofondatrice del gruppo.

Weili Dai è una delle imprenditrici di maggior successo al mondo. Ampiamente considerata una visionaria della tecnologia, è l'unica donna cofondatrice di una società globale di semiconduttori, Marvell Technology Group. In qualità di ex presidente e ex membro del consiglio di amministrazione di Marvell Technology Group, ha contribuito a far crescere Marvell fino a diventare una delle principali aziende di semiconduttori al mondo. 

La Global Semiconductor Alliance (GSA) ha riconosciuto la signora Dai insieme a suo marito, il dottor Sehat Sutardja, cofondatore e ex CEO di Marvell, con il prestigioso Premio per la leadership esemplare Dr. Morris Chang 2013, selezionato per il loro eccezionale successo nella creazione di Marvell. La signora Dai è stata nominata nel prestigioso Comitato dei 100, un'organizzazione che rappresenta i cinesi americani più influenti.

La signora Dai è anche presidente di Lark Health, attraverso cui è diventata una potente sostenitrice del miglior uso della tecnologia per migliorare la condizione umana, ed è cofondatrice e presidente di FLC Technology, Silicon Box  e Meetkai, dove guida l'azione per sviluppare applicazioni di AI.

Quattro le finalità legate al nuovo investimento strategico che – ha sottolineato Urso – «ci rafforza nel nostro ruolo di leader della microelettronica in Europa»: irrobustire le capacità di chip design per rafforzare il mercato interno; mantenere il vantaggio nazionale sull’elettronica di potenza e i dispositivi analogici; e rafforzare da un lato il comparto dei macchinari – incluso il testing di cui l’Italia è già leader globale – e dall’altro la collaborazione internazionale nel comparto. Per raggiungere questi quattro obiettivi, il governo ha programmato di spendere circa 7 miliardi di euro.

«Un investimento strategico nella microelettronica che ci rafforza nel nostro ruolo leader della microelettronica in Europa e che farà dell’Italia il luogo più appetibile dove investire in tecnologie avanzate e non solo», ha ribadito Urso. Temi, questi, che saranno al centro della ministeriale del G7 organizzata dal Mimit in programma giovedì 14 e venerdì 15 marzo a Verona e Trento. (riproduzione riservata)


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