Per il Porto di Gioia Tauro "è iniziata una fase di rilancio". L'annuncio è stato dato da Andrea Agostinelli, commissario straordinario dell'Autorità calabrese, intervenendo alla terza edizione della Belt and Road Initiative organizzato dal Gruppo Class editori in collaborazione con l'agenzia Xinhua. "Usciamo da una crisi decennale con un calo del traffico e degli investimenti incredibili. Nel 2019 e' iniziata la fase di rilancio grazie ad una società collegata ad un armatore internazionale le cui provengono dalla Cina", ha aggiunto.
Lo scorso maggio nell'infrastruttura ha fatto il suo ingresso la Sixin Msc. Si tratta di una delle portacontainer più grandi al mondo, è la più grande mai attraccata alle banchine dello scalo calabrese e all’interno del circuito portuale italiano. Un gigante del mare di 400 metri di lunghezza e 61 di larghezza, costruito nel 2019 e battente bandiera panamense, con una capacità di trasporto pari a 26,656 teu. Gioia Tauroo è così entrata tra gli snodi strategici da e per l'Estremo Oriente.
"Gioia Tauro non compete con i porti nazionali; il nostro mercato di riferimento è internazionale, cioè Port Said, Pireo, Malta, Algeciras, Barcellona. Sono mercati diversi, che giocano con regole diverse e noi dobbiamo essere all’avanguardia", aveva ricordato allora Paolo Maccarini, direttore di Terminal Investment Limited, il braccio terminalistico di Msc, nel ricordare l'impegno del numero uno del gruppo: "Allora Aponte disse che il nostro obiettivo è fare di Gioia Tauro il primo porto del Mediterraneo".
Le linee transoceaniche di Msc "sono molto importanti e noi abbiamo l'orgoglio di poter ospitare queste navi porta container gigantesche nelle nostre banchine", ha aggiunto Agostinelli, "In un momento di crisi Covid noi siamo uno dei pochi porti internazionali che ha visto aumentare i traffici del 30%".
Sui porti è intervenuto anche il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno Agostino. L'esistenza stessa dell'autorità ci permette, attraverso le nostre partecipate, di creare valore e occupazione£ Questo, ha proseguito D'Agostino, "ha anche determinato una capacita' di dialogo con il mondo che è molto diversa da quella che hanno altri competitor, altri porti italiani e come eravamo noi fino a qualche anno fa".
Nelle scorse settimane la tedesca Hhla (HHLA – Hamburger Hafen und Logistik AG), uno dei maggiori operatori della logistica europei, ha siglato un accordo per diventare, entro l'anno, azionista di maggioranza con il 50,1% della PLT, la piattaforma logistica del bacino di Trieste, una delle più grandi opere marittime costruite in Italia negli ultimi 10 anni, che si inaugura oggi nel capoluogo giuliano, presenti il ministro allo sviluppo economico Stefano Patuanelli e Angela Titzrath, ceo di Hhla.
Anche due grandi gruppi cinesi delle infrastrutture e della logistica, China Communication Construction Company e China Merchant, si sono interessati alla possibilità di avere una base operativa nel porto, senza al momento concludere, attratti dalla favorevole logistica del porto e soprattutto dai suoi collegamenti, via ferrovia, con i mercati dell'Europa centrale. (riproduzione riservata)