Dopo un terzo trimestre in rallentamento a +3%, a ottobre arrivano segnali incoraggianti dall’universo beauty. A registrare un rimbalzo molto forte è stata la Cina. Più miste le performance nel resto del mondo, con gli Stati Uniti che procedono ancora con il freno tirato e l’Europa in linea con il periodo luglio-settembre. «La maggior parte delle aziende si aspetta ora che la crescita del settore nel 2025 sia a livelli più normalizzati e investirà nell’innovazione per aumentare le quote», afferma BofA-Bank of America, commentando i dati rilevati dal suo osservatorio mensile sul comparto globale.
E, sulla scia di un più ampio declino del settore, gli analisti hanno ridotto il target price di L’Oréal da 470 a 450 euro e quello di Puig da 28 a 25 euro. I ricavi organici delle società di bellezza quotate analizzate dall’istituto sono cresciuti complessivamente del 3% nel terzo trimestre, in calo rispetto al +5,6% del secondo e al +7,3% del primo. «Dopo che la debolezza dell’ecosistema cinese è stato il maggior freno per il settore quest’anno, i primi dati relativi al quarto trimestre 2024 suggeriscono che la domanda di prodotti cosmetici nella Cina continentale è migliorata», osservano gli esperti.
Le vendite di prodotti beauty nel Paese del Dragone a ottobre sono aumentate del 40% contro il -6% del terzo trimestre e la spesa su piattaforme digitali come Douyin, Jd.com e Tmall è aumentata del 20% dal +7% del terzo trimestre. «Tuttavia, questi dati riflettono probabilmente l’inizio anticipato di dieci giorni delle prevendite legate alla festività del Double 11, iniziate l’8 ottobre». Il Nord America ha continuato a mostrare un ampio rallentamento. «In Europa la tendenza è finora simile al terzo trimestre e le festività saranno fondamentali», conclude BofA.
E se la banca d’affari americana mostra cautela su Puig, a credere nel potenziale del gruppo catalano che controlla marchi come Charlotte Tilbury, Jean Paul Gaultier e Rabanne è Barclays, che ha avviato la copertura del titolo con un rating overweight e un target price di 24,4 euro. «Vediamo un titolo che viene scambiato con uno sconto del 24% rispetto ai competitor europei, ma il portafoglio di Puig è esposto a mercati interessanti che prevediamo supereranno la crescita della bellezza globale», dichiarano gli analisti. «Siamo però consapevoli della normalizzazione del segmento profumiero e del fatto che le fragranze costituiscano il 67% circa delle vendite del gruppo. Riteniamo che la categoria dei profumi probabilmente rallenterà rispetto all’attuale crescita a due cifre entro il 2026, ma il resto del portafoglio cresce come previsto». (riproduzione riservata)