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Finita la luna di miele al Pireo. Stop al piano di sviluppo di Cosco

La commissione per la pianificazione portuale ha rigettato il master plan per l'espansione dello scalo presentato dal colosso cinese.Un problema per il piano d'investimenti da 580 milioni. Per i critici la parte commerciale del progetto rischia di mettersi in concorrenza con il tessuto economico locale


04/03/2019 17:41

di Mauro Romano - Class Editori

Primo no ai progetti cinesi sul Pireo

La gestione cinese del porto del Pireo ha subito il primo vero stop ai progetti di sviluppo dello scalo ellenico. Cosco Shipping, colosso cinese che detiene il 67% del capitale dell’autorità del porto del Pireo, si è vista respingere dal governo di Atene il nuovo master plan per l’infrastruttura, facendo emergere le contraddizioni interne alla sinistra di governo di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras. 

Il no della commissione per lo sviluppo e la pianificazione portuale, affiliata al ministero delle Politiche navali e della isole, è arrivato lo scorso 24 febbraio. I giornali greci parlano di fine della luna di miele ta l'esecutivo e la società. La decisione di bloccare il progetto di espansione è stata dettata dal rifiuto di Cosco di spacchettare il programma di interventi.  

La parte del progetto contestata riguarda la costruzione di un centro commerciale nelle vicinanze del nuovo , di uno dei quattro nuovi alberghi inclusi nel master plan e la creazione di un centro logistico non lontano dalla municipalità di Keratsini. Un progetto che a detta dei detrattori rischia di fare concorrenza al tessuto imprenditoriale già presente. Il no segna quindi il primo intoppo per il piano investimenti da 580 milioni di euro messo in campo dai cinesi per l’autorità portuale del Pireo.

Il passaggio della maggioranza del scalo greco a Cosco  nell’agosto del 2016, fu uno dei più importanti accordi nell’ambito del processo di privatizzazioni lanciate dal governo di Atene. Un’intesa dalla forte valenza politica. Gli ultimi dati di bilancio diffusi dall’Authority del Pireo a metà febbraio, indicano profitti in crescita per 42,3 milioni di euro, raddoppiati rispetto al 2017. Il fatturato ha registrato un aumento del 19% a 132,9 milioni, trainato dal traffico container, che ha portato un valore aggiunte  di 5,1 milioni di euro. Alla fine dello scorso anno il Pireo si è piazzato al secondo posto nel Mediterraneo, dietro Valencia, secondo la classifica dei primi 100 porti globali stilata da Lloyd’s

Il no della commissione è stato giustificato inoltre con ragioni legate all’impatto ambientale del progetto e con  presunte discrepanze tra il piano di Cosco e l’accordo di concessione dell’infrastruttura, che obbliga comunque il gruppo  a investimenti per 293 milioni di euro, ma che i cinesi sottolineano potranno essere messi in campo soltanto se  il progetto sarà approvato nella sua interezza.


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