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Trieste, il porto si allea con i cinesi di CCCC e punta a Oriente

L'autorità portuale sta sviluppando in collaborazione con Rfi un piano di investimenti da oltre 106 milioni di euro per potenziare e migliorare i collegamenti. Il presidente D'Agostino ha rassicurato i deputati sui rapporti commerciali con la Cina, che guardano all'Est e a progetti logistici nella stessa Repubblica popolare


23/04/2019 15:58

di Mauro Romano - Class Editori

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Zeno D'Agostino, presidente del Porto di Trieste

La ferrovia  è lo strumento che più di altri permette al porto di Trieste di competere con gli scali del Nord Europa per i mercati dell’Europa centrale e orientale. Proprio per questa ragione, l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico orientale sta sviluppando in collaborazione con Rfi un piano di investimenti da oltre 106 milioni di euro per potenziare e migliorare i collegamenti.

I dettagli sono stati forniti dal presidente dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino, in audizione parlamentare davanti ai deputati della commissione Trasporti.  Al centro dell’incontro le relazioni commerciali con la Cina, dopo la firma lo scorso 23 marzo del protocollo d’intesa per la cooperazione sino-italiana lungo la nuova Via della Seta e dell’accordo di cooperazione tra il porto di Trieste e il colosso  statale  China Communication Construction Company (CCCC)

Lo sviluppo ferroviario può favorire l’appeal e le opportunità per l’infrastruttura triestina. Gia oggi il trasporto ferroviario pesa per il 40% nei flussi di container da e verso l’entroterra. Nel 2018 il porto di Trieste è stato il primo in Italia per movimentazione assoluta e movimentazione ferroviaria.  L’ultimo anno si è chiuso con un ì totale di 62,7 milioni di tonnellate di merci.  I container sono stati il settore con il più alto tasso di crescita: 725.500 TEU con un incremento del +18 % sul 2017, e +49% sul 2016. Inoltre, sommando la movimentazione dei container con i semirimorchi e le casse mobili (espressi in TEU equivalenti), nel corso del 2018 si è toccato quota 1.400.000 TEU equivalenti (+7,70%).

In questo quadro si inseriscono le opportunità di collaborazione con i cinesi di CCCC. Ai deputati D’Agostino ha ricordato che la cooperazione poggia sull’inviato di CCCC a  partecipare alle riunioni della Eu-China Connectivity Platform dell’Unione europea, nel quale l’Autorità portuale è coinvolta con il progetto Trihub, il piano integrato di rafforzamento del sistema ferroviario del Friuli Venezia Giulia, “al servizio dei flussi intermodali” dai porti dell’Adriatico.

In Italia la possibile collaborazione con CCCC riguarda appunto le infrastrutture ferroviarie (le piattaforme di Servola e Aquilinia ) inserite nel progetto Trihub. Ogni valutazione su possibili collaborazioni,  ha comunque ricordato D’Agostino, sarà  svolta assieme a Rfi.  

Fuori dai confini italiani l’intesa guarda al progetto per la costruzione e la gestione di un  terminal intermodale a Kosice, in Slovacchia, “punto di notevole interesse per il mercato ferroviario del porto di Trieste”  e su progetti logistici in Cina compresa la realizzazione di una piattaforma distributiva nell’area di Nanchino, “per favorire il flusso coordinato di prodotti italiani a partire dal settore vinicolo e dall’agri-food”.


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