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Industria

Danieli si rafforza in Thailandia con una nuova tecnologia

Sahaviriya Steel Industries si è affidata al gruppo di Buttrio (Udine) per la sostituzione di downcoiler per il suo laminatoio a caldo di Bang Saphan, nella provincia centrale di Prachuap Khiri Khan. Negli ultimi mesi sono arrivati forti ordini dalla Cina, dal Vietnam e dalla Russia che rimpolpano la pipeline del'acciaieria, leader mondiale anche nell'alluminio


30/06/2020 11:25

di Mauro Romano - Class Editori

Acciaio

La thailandese Sahaviriya Steel Industries si è affidata a Danieli Service per la sostituzione di downcoiler per il suo laminatoio a caldo di Bang Saphan,  nella provincia centrale di Prachuap Khiri Khan

Una volta aggiornato con la tecnologia Danieli, il downcoiler, originariamente progettato da un altro produttore di acciaierie e in funzione dal 1994, beneficerà di una notevole riduzione dei cicli di manutenzione con una durata prevista di oltre 1,5 milioni di tonnellate.

Per vincere la gara è stata sviluppata una meccanica completamente nuova della macchina, spiega una nota del gruppo di Buttrio (Udine). Anche il riduttore sarà sviluppato nelle officine Danieli Thailand a gennaio 2021, mentre l'impianto continuerà a funzionare normalmente.

Anche nei momenti più acuti dell'emergenza coronavirus il gruppo si è mantenuto pienamente operativo, grazie all'organizzazione globale delle sue produzioni e dei centri tecnici, che attualmete sono dislocati in Cina India, Tailandia, Vietnam, Ucraina, Polonia, Russia oltre che in Europa e Stai Uniti. 

Negli ultimi mesi sono arrivati nuovi ordini dal Vietnam e dalla Russia che rimpolpano la pipeline del'acciaieria, leader mondiale nella produzione di impianti altamente tecnologici per l'acciaio e anche produttore di acciaio e alluminio, che alla fine dello scorso dicembre aveva oltrepassato quota 3,1 miliardi.

E' invece di metà giugno il nuovo ordine dalla Cina, il secondo da inizio anno per la fornitura di tecnologia per la laminazione a Northern Copper Industry,  Tecnologia da installare a Yuncheng, nella provincia dello Shanxi.

Nel bilancio 2019, chiuso il 30 giugno scorso, il fatturato del core business, la fornitura di impianti, è cresciuta del 18%, e del 170% l'utile, in una fase di conclamata crisi dell'acciaio sui mercati internazionali, con riduzione di produzione nei maggiori mercati mondiali.

Lo stesso fenomeno, riconversione ed efficientamento degli impianti, si sta verificando anche nel mercato cinese dove da 20 anni Gianpietro Benedetti, presidente, ha puntato con decisione sia per la produzione che per la fornitura di impianti e attualmente rappresenta il 50% del fatturato di gruppo. (riproduzione riservata)


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