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Industria

In calo nel primo semestre l'export italiano verso la Cina

Se tuttavia della bilancia commerciale si tolgono i prodotti farmaceutici, che nei primi mesi del 2023 hanno registrato un aumento eccezionale, c'è una crescita del made in Italy di qualche punto percentuale. Secondo il presidente dell'Ice, Matteo Zoppas, le prospettive sono significative per i prodotti italiani di eccellenza


30/08/2024 13:27

di Franco Canevesio - Class Editori

settimanale
Matteo Zoppas, presidente di Ice

La Cina non è più così vicina come una volta, almeno a livello di export. Secondo dati Istat nel periodo gennaio-maggio 2024 le esportazioni verso i Paesi Extra-Ue hanno segnato una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma nel mese di giugno, rispetto a maggio, si è registrata una leggera flessione del -0,8%, mentre rispetto a un anno fa, cioè rispetto a giugno 2023, il calo risulta più marcato, pari al -5,3%, vanificando anche il +0,6%  registrato a maggio 2024 rispetto a maggio 2023. A colpire particolarmente su base annua è il calo “importante” delle esportazioni verso la Cina che, a giugno 2024 rispetto a giugno 2023, sono crollate del 10,9% mentre si confermano “molto positive” quelle verso i paesi Opec che si attestano al +15%.

Le vendite verso ka Repubblica popolaree nel periodo gennaio-giugno 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 mostrano un crollo del 30,1%. «Tuttavia c’è da considerare il boom dell'export di prodotti farmaceutici verso la Cina nei primi mesi del 2023», ha segnalato il presidente dell'Agenzia Ice Matteo Zoppas, «considerando i dati dei primi 5 mesi del 2024, tra gennaio e maggio, se si esclude la farmaceutica, le esportazioni italiane verso la Cina sono salite di circa 5 punti percentuali a fronte di una riduzione complessiva dell’export verso il Paese asiatico del -32,8% ».

In questo quadro, ha aggiunto Zoppas, «la missione in Cina guidata dal premier Meloni a fine luglio è risultata ancora più strategica». La Cina è, infatti, «il nono Paese di destinazione del nostro made in Italy e il secondo tra i Paesi extra-Ue, dopo gli Stati Uniti: nel 2023  l’export totale verso la Cina è stato di oltre 19 miliardi di euro, il 16,8% in più rispetto al 2022 e il 47,8% in più rispetto al 2019».

Il recente Business Forum Italia-Cina, ha aggiunto il presidente Ice, «ha avuto l’obiettivo di rafforzare i rapporti e gli scambi bilaterali con focus su settori prioritari e ad alta tecnologia come l’automotive e i macchinari, l’agroalimentare e l’agritech, la farmaceutica e il life style, fashion e design. La Repubblica Popolare, da realtà esclusivamente fornitrice dell’Italia è oggi un importante player tecnologico e quindi potenziale partner nei processi industriali. La Cina», ha spiegato Zoppas, «offre prospettive significative per il nostro export grazie alla domanda interna non ancora completamente espressa. Fattori quali l’aumento del reddito pro capite, il processo di urbanizzazione, l’espansione delle nuove aree geografiche interne, e la predilezione di una sempre maggiore fascia di consumatori per i prodotti di eccellenza italiani, rappresentano un terreno fertile per le imprese che vogliono esplorare questo mercato». (riproduzione riservata)

 

 

 


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