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Politica

Con 10 voti a favore e 12 astenuti la Ue vara i dazi sulle Ev cinesi

Cinque sono stati i paesi contrari, fra cui la Germania. Italia e Francia confermano il voto favorevole, mentre la Spagna si astiene. Tiepide al momento le reazioni cinesi, ma si temono contro-dazi sulle merci europee. Pechino parla di conclusione prestabilite per l'indagine portata avanti da Bruxelles


04/10/2024 16:57

di Francesca Costantini - Class Editori

settimanale
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

La proposta della Commissione europea di imporre dazi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (Bev) provenienti dalla Cina è stata approvata dagli Stati membri dell'Uecon 120 voti a favore, tra cui quelli di Italia e Francia, 5 contrari, fra cui la Germania , e 12 astenuti, fra cui la Spagna.

Secondo la Commissione si tratta di un altro passo avanti verso la conclusione dell'inchiesta antisovvenzioni. Parallelamente, l'Ue e la Cina continueranno a dialogare per esplorare una soluzione alternativa - pienamente compatibile con le disposizioni Omc - adeguata per affrontare l'ostacolo rappresentato dalle sovvenzioni pregiudizievoli erogate dal governo cinese all'industria nazionale, accertate dall'indagine della Commissione.

«L'Italia si è espressa in linea con le analisi tecniche della Commissione tese a ripristinare condizioni di equità commerciale. Auspichiamo che il negoziato riprenda sia in bilaterale sia in sede di WTO per giungere, come sempre sostenuto, ad una soluzione condivisa nel pieno rispetto delle regole internazionali», ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo il voto.

«Noi siamo contrari ad ogni ipotesi di 'guerra commerciale' e lavoreremo insieme per evitarla. Occorre preservare la partnership industriale e commerciale con la Cina con cui vogliamo continuare a lavorare in una logica win-win basata sul principio della reciprocità anche ai fini della stabilità economica globale», ha aggiunto.

La votazione si è tenuta nel contesto del Comitato difesa commerciale (Tdi) dell'Ue. Per bocciare la proposta della Commissione sui dazi sarebbe stata necessaria la maggioranza qualificata, che non è stata raggiunta, e questo ha permesso di dare il via libera alle tariffe. Tutti i dettagli della decisione e della sua pratica applicazione dovranno essere resi noti entro il 30 ottobre prossimo al più tardi.

L'Ue ha annunciato per la prima volta l'intenzione di imporre dazi più elevati sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi a giugno, perchè secondo Bruxelles i Bev di Pechino traggono "forte vantaggio da sussidi ingiusti" e rappresentano una "minaccia di danno economico" per i produttori di veicoli elettrici in Europa.

Il 5 luglio sono entrate in vigore alcune tariffe compensative provvisorie sui veicoli elettrici cinesi. La Commissione ha poi rivisto al ribasso le percentuali dei dazi a settembre sulla base di "commenti comprovati sulle misure provvisorie" ricevute dalle parti interessate.

Tiepide per il momento le reazioni cinesi, anche per il fatto che fino a lunedì il paese è semi chiuso per le feste d'autunno. Un portavoce del ministero del Commercio cinese ha detto che Pechino continua a credere che l'indagine sui sussidi connessi alla sua industria dei veicoli elettrici sia giunta a "conclusioni prestabilite", aggiungendo che l'Ue sta promuovendo una concorrenza sleale.

La decisione arriva dopo mesi di dibattiti e deliberazioni tra i Paesi membri dell'Ue, che hanno espresso opinioni contrastanti sull'aumento delle tariffe. Mentre la Francia è stata fin dall'inizio una grande sostenitrice, la Germania si è espressa contro, sollevando preoccupazioni sulle conseguenze per i suoi stessi produttori di automobili. Le potenziali ritorsioni da parte della Cina hanno rappresentato una preoccupazione fondamentale per alcuni membri dell'Ue, soprattutto perché la Cina ha già avviato indagini anti-dumping sulle esportazioni di carne di maiale e brandy provenienti dall'Ue, nonché un'indagine anti-sovvenzioni sui prodotti lattiero-caseari europei.

Fra i dazi stabiliti dall'Ue, quelli applicabili a Byd sono fissati al 17%, quelli contro i veicoli di Geely sono del 19,3% e quelli contro Saic si attestano al 36,3%. Per tutte le altre aziende che hanno collaborato nelle indagini dell'Ue, la tariffa è del 21,3% mentre per le società che non hanno collaborato il dazio è del 36,3%. Sui veicoli Tesla di produzione cinese l'aliquota è del 9%. (riproduzione riservata)


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