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Politica

La Pboc immette liquidità nel sistema creditizio per sostenere l'economia

In conferenza stampa il governatore della banca centrale cinese, Pan Gongsheng, ha annunciato misure straordinarie per sostenere la crescita: abbassamento dei tassi di interesse di riferimento e della riserva obbligatoria delle banche. Immediate le reazioni del mercato, ma gli analisti restano ancora scettici sull'efficacia della mossa


24/09/2024 14:54

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Pan Gongsheng, governatore della Pboc

La Banca centrale cinese ha adottato ulteriori misure per rilanciare l'economia in crisi, dopo che una serie di dato macroeconomici negativi hanno recentemente fatto temere che l'obiettivo di crescita annuale ufficiale di Pechino, pari a circa il 5%, potesse essere irraggiungibile.

La Pboc, People bank of China, guidata dal giovane e decisionista governatore Pan Gongsheng, ridurrà di 50 punti base il coefficiente di riserva obbligatoria (reserve requirement ratio, Rrr), ovvero la quantità di cash che le banche devono detenere come riserva.

In un briefing con la stampa. Il banchiere centrale ha puntualizzato che la mossa dovrebbe liberare 1.000 miliardi di yuan, l'equivalente di 142 miliardi di dollari, di liquidità nel sistema finanziario e ha precisato che la Cina potrebbe effettuare un altro taglio dell'Rrr di 25-50 punti base nel corso dell'anno.

Inoltre, il tasso sulle operazioni pronti contro termine a sette giorni, che è il principale tasso di politica nel Paese asiatico, sarà ridotto all'1,5% dall'1,7%, in una mossa che, secondo Pan, farà scendere di 30 punti base i costi dello strumento di finanziamento a medio termine (medium-term lending facility, Mlf) della PBoC.

La Cina taglierà anche i tassi sui prestiti ipotecari esistenti e Pan prevede che i tassi ipotecari scenderanno in media di circa 50 punti base. Inoltre, l'acconto minimo per le seconde case sarà ridotto al 15% dal 25%, ha specificato il governatore.

Gli effetti degli annunci della Pboc sono stati immediati.  Le obbligazioni cinesi hanno registrato un'impennata, con i rendimenti che hanno toccato i minimi storici. Il rendimento dei titoli di Stato cinesi a 10 anni è sceso di 3,2 punti base al 2,041%, secondo i dati di Lseg, segnando un minimo storico. I rendimenti dei titoli trentennali sono scesi di 0,4 punti base al minimo storico del 2,168%.

«I rendimenti sono scesi a causa di un allentamento della PBoC superiore alle attese. Il taglio di 20 pb del tasso repo a 7 giorni è il più consistente dalla crisi di Covid. Sebbene sia lodevole, non si tratta di un taglio dei tassi da urlo», ha dichiarato Winson Phoon, responsabile della ricerca sul reddito fisso di Maybank.

«Le prospettive di crescita dovrebbero dare una spinta al sentiment nel breve termine, ma ciò che conta davvero è una ripresa sostenibile nel medio termine, che rimane poco chiara», ha concluso l'analista.

Per Unicredit Group Investment Strategy le misure annunciate dalla Banca centrale cinese "sosterranno la crescita del prodotto interno lordo" del Paese asiatico, «ma più sul lato dell'offerta che su quello della domanda dell'economia e quindi senza dare ai consumatori cinesi il sollievo di cui hanno bisogno per rinvigorire la loro fiducia».

«Quello che manca sono misure più decise a sostegno dell'economia reale e restano quindi i dubbi che il piano sia sufficiente per supportare la crescita e per contrastare le pressioni deflattive. C'è pertanto il rischio che la ripresa possa esaurirsi presto e che ci sia bisogno di un maggiore supporto fiscale», avvertono infine gli strategist di Mps.

Sta di fatto che anche la Bolrsa ha reagito mettendo a segno una delle performance migliori degli ultimi quattro anni: l'indice Csi 300 della Cina Continental ha guadagnato il 4,33%, registrando il suo giorno migliore da luglio del 2020 a 3.351,9 punti. Nel frattempo, il Composite a Shanghai ha archiviato la seduta con un balzo del 4,15%, mentre a Shenzhen il Composite ha guadagnato il 3,84% e il ChiNext è andato su del 5,53%.

Hanno timbalzato, in particolare, i titoli dei costruttori di auto elettriche: Li Auto ha infatti chiuso gli scambi con un balzo del 10,11% a Hong Kong, mentre le sue azioni quotate al Nasdaq vanno su dell'8% nel pre-market. Nio ha chiuso in rialzo dell'11% a Hong Kong, mentre le azioni di Classe A quotate al Nyse vanno su di quasi l'8,3%. Sempre a Hong Kong, Byd ha archiviato gli scambi con un'accelerata del 3,49%, Geely del 4,13% e Leapmotor ha guadagnato il 6,09%. (riproduzione riservata)


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