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Ripresa, il Veneto tenta il rilancio dell'export verso la Cina

Protocollo d'intesa tra Confindustria Venezia e la Fondazione Italia-Cina. Il valore dell’export veneto verso il Paese asiatico, anche per effetto dell’emergenza Covid ha registrato una flessione del -7,9%tra il 2019 e il 2020, passando da quasi 1,5 miliardi di euro a oltre1,3 miliardi di euro. In crescita soltanto le province di Venezia (+28,07%) e Rovigo (+56,06%)


14/05/2021 13:50

di Mauro Romano - Class Editori

Cina
Mario Boselli, presidente della Fondazione Italia-Cina

Creare nuove collaborazioni imprenditoriali tra Venezia e la Cina. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto da Mario Boselli, presidente della Fondazione Italia Cina, e Vincenzo Marinese presidente di Confindustria Venezia.

Dalle elaborazioni del Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina (CeSIF) emerge che il valore dell’export veneto verso il Paese asiatico, anche per effetto dell’emergenza Covid ha registrato una flessione del -7,96% tra il 2019 e il 2020, passando da quasi 1,5 miliardi di euro a oltre 1,3 miliardi di euro. In crescita soltanto le province di Venezia (+28,07%) e Rovigo (+56,06%) che hanno esportato merci rispettivamente per oltre 100 milioni di euro equasi 28,5 milioni di euro in valore. Macchinari, prodotti tessili, abbigliamento, calzature, pelli e metalli di base i settori trainanti in Veneto. In crescita, nell’ultimo anno, l’export di metalli di base e articoli in metallo, di legno, carta e stampa, di computer, apparecchi elettrici ed elettronici e di prodotti chimici.

In questo scenario, l’accordo per la promozione bilaterale delle relazioni tra Venezia e la Cina mira a facilitare l’avvio di partnership industriali tra i due Paesi.  Il protocollo d’intesa riconosce un’importanza strategica anche allo scambio di informazioni, per favorire la risoluzione di criticità legate alla logistica e ai trasporti.  Incoraggia inoltre l’attivazione di collaborazioni con la società di servizi Punto Confindustria Srl nel settore della formazione e dell’interscambio di know-how.

“Tra i progetti che ci prefiggiamo di avviare con la Fondazione Italia Cina c’è la creazione di un gruppo d’acquisto”, ha chiarito Marinese, “l’iniziativa consentirà alle aziende associate di monitorare l’andamento dei mercati e, ove necessario, di reperire il materiale o i semilavorati direttamente dai produttori”.

Spiega Boselli che “una particolare attenzione sarà naturalmente riservata alla realtà delle PMI del territorio che, più di altre aziende di dimensioni maggiori e gruppi, hanno necessità di un supporto per operare in Cina”. (riproduzione riservata)


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