Il governo di Shanghai ha messo in atto 28 misure a sostegno di imprese locali e internazionali la cui attività è stata messa in difficoltà dall'epidemia di coronavirus. Tuttavia le imprese europee in Cina sollecitano Pechino a considerare anche misure proattive, rafforzando le norme vigenti sull'apertura dei mercati, per esempio nel settore dei medicinali, tuttora molto protetto
Pessimista anche Nomura. La Penisola subirà i contraccolpi sul turismo. Tra le principali economie dell'Eurozona è infatti quella più esposta all'arrivo di visitatori provenienti dalla Cina (il 5% del totale). Ma peserà anche la percentuale di beni importati dalla Cina, il 7,2%.
Dai dati del sistema Otello nel complesso il valore complessivo delle merci presentate nei valichi lombardi da oltre 666mila viaggiatori supera quota 1,3 miliardi di euro. Tre quarti delle fatture sono passate per il valico di Malpensa. Nell'aeroporto la nazionalità prevalente è quella cinese, seguita dai russi, dagli statunitensi e dagli emiratini.
Nell'utlimo anno l'avanzo commerciale con l'estero ha toccato raggiunge i 52,940 miliardi di euro (+91,418 miliardi al netto dei prodotti energetici), in crescita rispetto a quello del 2018 pari a 39,28 miliardi. Dal Milleproroghe più munizioni a Sace per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese
Le ripercussioni dell'epidemia di coronavirus sull'economia globale, e quindi su quella italiana, rischiano di farsi sentire almeno fino alla fine di aprile, sottolineano fonti del ministero nel commentare le previsioni Ue.
Lo ho comunicato il Ministero del commercio durante una riunione della camera di commercio italiana in Cina che ha organizzato oggi una conference online con i rappresentanti di 80 aziende per fare il punto sulla situazione, la ripresa del lavoro e gli aspetti legati alla gestione del personale. Da Pechino ha introdotto l'ambasciatore Luca Ferrari
Le limitazioni nei trasporti e le procedure amministrative per chi lavora in fabbrica e negli uffici mettono in crisi la supply chain domestica delle aziende che devono produrre o assemblare. In alcuni uffici a Shanghai ci si organizza per lavorare in turni o in remoto per limitare le possibilità di contagio. Domani a Shanghai, alla cdc italiana in Cina, le aziende fanno il punto sulla situazione
Il Mise lavora a un decreto Crescita Bis. Ice in campo per riorientare l’export verso mercati maturi. Per Capozzoli (Jesa Capital) l’agroalimentare è un settore a forte rischio. Appare complicata la strada degli sgravi fiscali per le imprese. Intanto l'Oorganizzazione mondiale della sanità da un nome ufficiale all'epidemia scoppiata in Cina, Covid-19
La meritoria iniziativa della Settimana dell'Economia dell'Istituto tecnico per stabilire un confronto con il mondo del lavoro, anche nell'ex Celeste impero, sul tema “L’economia circolare e finanza sostenibile nei loro diversi aspetti relativi al futuro delle professioni, Mercati internazionali, IoT – Internet delle cose”. Durante la settimana sono stati organizzati una quarantina di incontri
Lo ha ricordato il ministro Di Maio. Serviranno per riorientare i flussi di esportazioni del made in Italy e limitare i contraccolpi provocati dall'epidemia di coronavirus. Il governo si sta muovendo anche su altri provvedimenti e non è escluso un decreto ad hoc. All'esame dell'esecutivo possibili alleggerimenti di natura fiscale e contributiva per chi lavora con la Cina
La decisione comunicata oggi alla ripresa dell'attività, mentre è regolare quella online. A Shanghai scarsa la presenza negli uffici e nelle fabbriche alla riapertura. L'ufficio centrale di statistica comunica che in gennaio l'inflazione dei prezzi al consumo, spinti da quelli alimentari ha avuto un picco. Gli analisti valutano che la banca centrale abbasserà i tassi per aiutare la ripresa dopo l'epidemia
A generare aspettative alcune dichiarazioni sull'ipotesi di una ripresa "in via temporanea" di alcuni collegamenti, almeno per permettere il ritorno a casa di cittadini cinesi. Terzo caso coronavirus nella penisola il primo su un italiano
Timori per il rischio di un'evoluzione negativa dei rapporti bilaterali tra Cina e Italia dopo le decisioni del governo italiano in risposta all'emergenza coronavirus. Preoccupa l'impatto sulla vita professionale e personale degli italiani in Cina una volta che la situazione ritornerà alla normalità
Tante le misure messe in campo finora dal governo cinese per frenare la diffusione del virus. Nei villaggi funzionari di base e medici forniscono agli abitanti locali informazioni sui comportamenti da adottare per proteggersi dal virus. Numerosi i provvedimenti anche nelle aree urbane, come a Pechino, Shanghai e Wenzhou.
La misura è stata annunciata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al seguito della conferma dei primi due casi accertati di coronavirus in Italia. Si tratta di due turisti cinesi, nella penisola da 10 giorni e attualmente in isolamento all'istituto Spallanzani di Roma, in buone condizioni. Il ministro della Salute, Roberto Speranza: no ad allarmismi