Per l'associazione il memorandum d'intesa offre grandi opportunità al Made in Italy. L’export italiano nel settore agroalimentare è passato da 26 a 41 miliardi di euro a livello mondiale, ma oggi il mercato cinese rappresenta solo l’1%. E dalla Cina, la penisola importa molto più di quello che esporta sul mercato cinese.
Lo ha annunciato la piattaforma del gruppo Alibaba, che ha concluso un accordo con il distretto agrumi di Sicilia, alla fine di una trattativa durata due anni. Le arance verranno spedite sia in ferrovia che in nave e saranno vendute anche nella catena di supermercato Freshippo di Alibaba. I primi carichi partiranno nei prossimi giorni
L'export del gruppo che ha acquistato la veneta Montresor (San Crispino) vale 3,5 milioni. La società nata cinquant'anni fa oggi ha 5 mila soci che conferiscono le uve, fattura 164 milioni di euro (il 37% dall'export) e mette sul mercato 100 milioni di bottiglie l'anno. Nella Repubblica popolare il 90% delle vendite avviene online, con le bottiglie prelevate dai magazzini di Pechino e Shanghai
Negli ultimi due anni l'export verso il Dragone è aumentato di un terzo, ma i concorrenti francesi, secondo dietro l'Italia come produttori, hanno fatto meglio. Un dizionario terminologico che uscirà ad aprire potrebbe aiutare a superare le difficoltà di tradurre i nomi dei vini e delle uve. Ma il vero problema resta la distribuzione nei grandi supermercati, dove il gap con la Francia è enorme
In dieci anni i valori sono triplicati arrivando a 450 milioni di euro. Primeggia il vino con 130 milioni di euro. Nel 2018 l'Italia è balzata al quarto posto tra i Paesi esportatori verso la Repubblica popolare, superando la Spagna. Resta il nodo degli squilibri commerciali
Nei primi tre trimestri del 2018, gli scambi Cina-Sicilia sono stati pari a 180 milioni di euro e 154 milioni le esportazioni, con un incremento superiore al 212% . I settori trainanti sono: articoli farmaceutici e chimico-medicinali e botanici, componenti elettronici, articoli d'arredamento, marmo e prodotti alimentari.
Il "Documento centrale n. 1" dà centralità allo sviluppo agricolo. L'intenzione è puntare su produzioni di alta qualità, ottimizzando i processi. Il colosso Yili punta all'integrazione con l'America, l'Europa e l'Oceania.
La giunta Pigliaru confinanzierà il nuovo impianto di Tossilo con 2,1 milioni. L'obiettivo è l'esportazione a Oriente diversificando la produzione. Il progetto da complessivi 41 milioni di cui 14,3 milioni in soldi pubblic, va nella direzione prospettata dal ministro dell'Agricoltura, Gianmarco Centinaio, per venire incontro alle richieste dei pastori.
L'edizione 2019, prevista a giugno, farà tappa a Pechino, Zhengzhou, Xi'an e Guangzhou. Lo scorso anno l'appuntamento vide la partecipazione di 46 espositori e circa 1500 buyer. Tra il 2012 e il 2017 l'export nella Repubblica popolare è cresciuto dell'82%. Ma la Francia, che frena, è ancora lontana
Manca solo un ultimo passaggio formale per l'ok definitivo. L'intesa con Pechino salutata con favore dai produttori siciliani. Le esportazioni sono in costante crescita. Il ministro dell'Agricoltura conferma l'invito di Mattarella a Xi Jinping
Il ministro ha incontrato a Pechino il vice ministro allo Sviluppo rurale Zhang Taolin. L'Italia sigla due intese su noccioline e erbe mediche. In corso approfondimenti sugli agrumi. La vera partita si gioca però sul rilancio della filiera del riso dopo l'avvio della clausola di salvaguardia su Myanmar e Cambogia
L'azienda vitivinicola di "Mr. Amarone" ha inaugurato con l'inizio del 2019 un suo profilo in cinese per potenziare la Brand Awareness e consolidare la presenza nel mercato asiatico, che presidia da più di 20 anni